Non sei loggato (Login)

Ricerca Veloce

  • Inutility e Linx

    • Archivio Audio/Video
    • Banner
    • Blog
    • Chat
    • Foto (Cumpa)
    • Foto (EelST)
    • Ghestbuk
    • History
    • I Siti Strani
    • Piombino
    • KAAAAAAASTROX!




    • Questo forum è stato realizzato da Marok basandosi sul progetto open-source Vanilla 1.1.5a, realizzato da Lussumo. Su Internet trovate la Documentazione e la Comunità di Nerd che ci stanno dietro. A breve, rilascerò il codice sorgente di questo forum... giusto il tempo di rileggere con calma le minkiate che ho scritto! :)

Vanilla 1.1.5a is a product of Lussumo. More Information: Documentation, Community Support.

    •  
      CommentAuthor[u]
    • CommentTime18/02/2014, 11:32 modiFICAto
      4 punti
    Googliamo, parsiamo a mano e volentieri pubblichiamo gli articoli scritti dai nostri beniamini, pubblicati da "L'Unità" circa ventitrrréééanni fa.
    Il titolo della rubrica era "Visto da noi giovani"...


    ***
    mercoledì 27 febbraio 1991
    Frotte di luci, lustrini e "minureitano espanso"
    Da oggi e per tutta la durata del Festival, pubblichiamo un "diario" molto particolare tenuto da Elio e le Storie Tese, uno dei gruppi più stravaganti della scena musicale italiana.

    Inizia quest'oggi la nostra collaborazione con il simpatico giornale fondato dal bravo Antonio Gramsci. Ci apprestiamo a pubblicare i nostri pensierini sulla 41a edizione della tradizionale kermesse canora tentando per quanto ci è possibile di proporci come i Lello Bersani degli anni 90. Le strutture in minureitano espanso del teatro Ariston sono ormai pronte ad accogliere frotte di cantanti divisi in frotte di campioni e frotte di nuove proposte, frotte di professori d'orchestra, frotte di direttori d'orchestra, frotte di giornalisti divisi in giornalisti e Enzo Gentile, frotte di ospiti stranieri (due nomi su tutti: Harriet e i Sold Out con 'O sold out nammurout).
    Brucia come un'offesa al buon senso l'esclusione del cantante Giorgio Mastrota dalla manifestazione sanremese, così come appare discutibile la decisione di non ammettere fra i concorrenti il graffiante Pino D'Angiò e gli originali Edipo e il suo Complesso, il cui accattivante motivetto Non sono in vena non avrebbe di certo sfigurato al confronto di brani del calibro de La fila degli oleandri e Siamo donne del simpatico duo Jo Squillo/Sabrina Salerno, che sempre più palesemente si propongono come i Santo e Johnny di questa decade.
    Ma tant'è.
    Noi ci apprestiamo a scagliare simbolicamente i nostri cuori oltre l'apparecchio elettronico con schermo atto alla ricezione di onde elettromagnetiche, superando così la simbolica barriera che dismaga - è vero - l'incanto di un Sanremo vissuto vis à vis, tête-à-tête, jeux son faits, tour eiffel, nous fasons de la quadrille e chi più ne ha più ne metta, in relazione alle sue disponibilità. Il sogno tuttavia si impossessa di noi e non resta che farci cullare dalla fantasia, sentirci un po' campione e un po' nuova proposta, un po' Fiordaliso - che si impone fin d'ora come il Luca Sardella del '91 - e un po' Mietta, la vocalist più meritevole dal tempi di Mietta stessa.
    Un plauso infine al dinamico Aragozzini, l'uomo che ha saputo sovvertire le regole ormai desuete di un palinsesto che sentiva tutto il peso degli anni sostituendo il mediocre appuntamento con la satira - e quindi anche il solito prevedibile Beppe Grillo - con un elettrizzante balletto. È infatti proprio il siparietto danzante firmato da un mai troppo elogiato Franco Miseria, il momento più atteso della serata; tutti incollati al teleschermo quindi, per L'albero del bene e del male, prima tra le coreografie ispirate all'ecologia che ci avvinceranno durante tutta la gioiosa kermesse: apre le danze un esuberante Julio Boca nel pieno della forma; affiatati comprimari, una frizzante E. Cassano (sempre puntuale nelle sue pirulette) e un pirotecnico G. Peparini nella parte del serpente. Ancora una volta, quindi Census iterum habitus est. Un grazie a questi coraggiosi artisti che ci confermano una volta di più come impegno e spensieratezza possano andare a braccetto. Ciao, e... in bocca al lupo.

    *** 
    giovedì 28 febbraio 1991
    Scandaloso verdetto: squalificata la Minoprio!
    Si spengono i riflettori su quello che - a nostro modesto parere - sarà ricordato come il festival delle promesse non mantenute. Cala il sipario sull'edizione più controversa della più discussa manifestazione canora sanremese del febbraio di quest'anno, ed è tempo di fare qualche riflessione: 1) non è stato avventato ridurre le serate da quattro a una? 2) Eh? 3) Perché li festival si è concluso senza che fosse proclamato il vincitore, il secondo e terzo classificato e soprattutto i 17 classificali quarti a pari merito?
    Troppe le domande che affollano i pensieri degli addetti ai lavori come del pubblico a casa, ma ora è tardi. Tardi per porre rimedio alla squalifica di Minnie Minoprio, tardi per complimentarsi con Fenech e Occhipinti, che mai cosi scopertamente si erano proposti come i Ric e Gian degli anni 90. E tutti i cantanti che non abbiamo potuto ascoltare? Chi è il responsabile di una scaletta così scellerata? Erano stati fatti nomi di Campioni del calibro di Eduardo De Crescenzo, Jo Squillo (con l'atteso brano Jo, una squillo), Fiordaliso, delle Nuove Proposte Bungaro-Conidi-Di Bella, le Compilations, lo stesso Paolo Vallesi! Ebbene, chi li ha visti? Perché è stato loro negato lo spazio concesso invece ai più fortunati Berte, Rita Forte? Chi aveva interesse a danneggiare questi artisti, e in nome di quali interessi? Chi è la grande mente che non ha saputo prevedere l'impossibilità di presentare tanti e tali talenti in una sola serata? Ma tant'è. Non avremo più la possibilità di ascoltare una Mariella Nava (in gara con Gli uomini) che mai così coraggiosamente si era proposta come la risposta italiana a La Toya Jackson.
    Nonostante le storture organizzative chi l’ha fatta da padrone è stato il vincitore morale del festival: Gitano. Intanto una nuova polemica del tutto inattesa squassa il già tormentato dopo-festival. Il ballerino sudamericano Julio Bocca, interprete per la verità un po' appannato de L’albero del bene e del male, ha accusato G. Peparini, ammirato nella parte del serpente, di volergli fare le scarpe. Voci di corridoio parlano di una rissa fra i due scoppiata dopo l'esibizione e che avrebbe coinvolto anche il cantante G. Mastrota recatosi nei camerini per complimentarsi con la Cassano. Secondo le stesse voci il Peparini sarebbe stato bloccato mentre brandiva un martello da ciabattino. Insomma, alla fine piangevano tutti. Non vi dico, una roba che guarda, mi si è proprio stretto il cuore. Por ninin. Nota di merito anche per un mai domo R. Cocciante che ha espresso tutta la passionalità degna della migliore Eleonora Vallone.
    Poi dopo su Canale 5 abbiamo visto Marcus Welby che è un telefilm molto bello. Arrivederci festival, dunque, scambiamoci gli indirizzi, non perdiamoci di vista. E un'ultima cosa: il senno di poi ci fa dire che è forse giunto il momento che la gerontocrazia festivaliera lasci spazio ai giovani. Aragozzini ha fatto il suo tempo, volti nuovi si affacciano alla ribalta dell'imprenditoria musicale: l’onesto marchese Genni, l'affidabile Dino Vitola. Un nome che mette tutti d'accordo? Massimo Guarischi.

    ***
    venerdì 1 marzo 1991
    Gitano conquista Sanremo e l’ONU smina Romina
    Il capo cosparso di cenere, forti soltanto della nostra simpatia e della proverbiale gioventù che ci contraddistingue, ci ripresentiamo dopo il clamoroso errore di valutazione che ci aveva fatto ritenere il festival concluso alla prima serata; ancora una volta Id cum tua, tum meo causa facias, a te peto; inoltre come già sentenziato da un valido Siegmund Ginzberg (l'Unità, 27/2/90, pag. 3 col. 6 riga 26), “Vae victis, guai ai vincitori, disse Brenno”. Ieri sera, in occasione della seconda gragnuola di artisti, si è avuta conferma di come nessuno sembri in grado di scalzare Gitano dal ruolo di protagonista assoluto della popolare kermesse; non un sapido Minghi, che con la sua Nenè ha saputo tuttavia dipingere un simpatico ritratto del calciatore brasiliano scoperto da Manlio Scopigno; non una sottovalutata Stefania La Fauci, non un pur gradevole Giorgio Mastrotta.
    Ci siamo interrogati, ad onore del vero, sulle ragioni di un tale consenso popolare: siccome il nostro complessino conosce molti cantanti del mondo dei cantanti - abbiamo numero due polaroid che ci ritraggono in compagnia di M. Locasciulli e A. Minghi - ci siamo risposti che Gitano piace perché è l'unico antagonista di una L. Bertè a dire il vero un po' sottotono ultimamente, specie quando canta; secondo voci non confermate, legioni di telespettatori trascurerebbero la nota artista calabrese per sostenere invece l'irruente Nuova Proposta, interprete di Tamurè. Ciò rappresenterebbe la principale motivazione che avrebbe spinto Loredana a dichiarare un clamoroso forfait, abbandonando cosi la gara: un ulteriore ostacolo al prosieguo della pugna sarebbe la singolare protesta della nostra nei confronti di A. Venditti, colpevole secondo la Bertè di avere inciso e lanciato sul mercato una canzone sostanzialmente identica a In questa città, intitolata Ricordati di me, alcuni anni orsono. Si dice inoltre che l'autore Giuseppe Daniele abbia sporto querela.
    Ghiotta anticipazione la nomination di Gianni Bella per il premio Checchi Neris: i versi «mi vien voglia di dire ragazzo ti amo ti amo lo sai» (La fila degli oleandri) hanno entusiasmato la giuria, messa sull'avviso da una precedente nomination per il premio Poliglotta '91 (complici i versi Aè no òue induèi del refrain conclusivo). È in edicola «Ti imparo l’italiano» a cura di G. e M. Bella; con il primo fascicolo, in regalo la copertina del primo volume dell'amplificatore di G. Bella.
    Appuntamenti cardine di stasera, l'entusiasmante balletto Scavolini L’albero motore, che vedrà un sempreverde G. Peparini nella difficile parte della biella, e l'esibizione degli stranieri del contingente alleato; a tale proposito ci piace segnalare un'indomita dott.ssa Tirone Power jr. che, a sostegno di un Al Bano minato nel fisico e di una Romina minata nel morale, provvederà, in ottemperanza alle risoluzioni Onu, a un'operazione di sminamento.

    ***
    sabato 2 marzo 1991
    Il lamento di G. Peparini scivolato sull’albero della cuccagna
    Siamo all'atto finale: un pugno di ore si frappone fra noi e l'ultima apparizione di Gitano sul palcoscenico del Teatro Ariston. Si tratta tuttavia di un commiato temporaneo dell'artista dal suo pubblico, poiché il protagonista assoluto di questa edizione della kermesse sanremese è in procinto di partire per una tournée benefica, da lui stesso organizzata, denominata «Gitano ti dà una mano».
    Intanto l'atmosfera di ansiosa attesa è squassata dalle polemiche e da un piccolo giallo: Mietta, apparsa per la verità un po' appannata, è stata costretta da uno sconosciuto a cantare con un'arancia in gola, motivo per il quale tra l'altro è stata fatta oggetto di roventi dichiarazioni polemiche da un'Anna Oxa sentitasi defraudata dall'esclusiva di questa originalissima peculiarità. Gli inquirenti brancolano nel buio. Aragozzini per tutta risposta ha provveduto con fermezza e cortesia a far chiudere i fruttivendoli della Liguria e del Piemonte meridionale; questi ultimi – per nulla rassegnati - sono scesi in piazza unendosi ad un bellicoso G. Peparini amareggiato per l'esclusione dal balletto «L’albero della cuccagna» nel quale avrebbe dovuto impersonare il palo ricoperto di grasso. Voci di corridoio indicano nel cantante G. Mastrota il sostituto dell'ultimo momento. Quam devorare patula cum vellet gula!.
    E gli stranieri? La buona musica è senza confini. Dee Dee Bridgewater ha ricevuto il complimenti di D. D. Jackson e Boom Boom Mancini per l'interpretazione di Perché lo fai (Meteor Man nella versione inglese). Non altrettanto bene è andata a Grace Jones e Howard Jones aggredito nel foyer da: Quincy Jones, Tom Jones, John Paul Jones, Alan Jones e Indiana Jones, amareggiati per l'esclusione proprio come è avvenuto con le Compilations... Tutto il mondo è paese. Ci ha commosso Carmel, giunta alla notorietà con il brano More, More, More (contenuto nell’Lp Frutti di bosco), per la sua versione di Terra della Casale, brano che già nel corso della prima serata aveva colpito la critica con la sua sapiente miscellanea di sapori e colori dell'Africa nera, al punto di collocarsi, per la sua magia evocativa sullo stesso livello della colonna sonora di Piedone l'Africano e - ovviamente - di Tamuré del mai troppo elogiato Gitano; speriamo piuttosto che la brava artista milanese si sia nel frattempo ripresa dal malore che l'aveva costretta nella prima serata a farsi sostituire da sua zia.
    Per finire una sempreverde Gloria Gaynor, ex componente delle «Lardous Family», che, con il disco Greatest Hits, ha recentemente riproposto al pubblico le canzoni che ci hanno fatto ballare alle scuole medie: un sound rinnovato ma con un occhio alla tradizione, a cominciare dalla copertina realizzata con la foto della patente scaduta.
    Oasi di serenità i collegamenti con la Doxa, anche se ci si chiede come sia possibile che Maria Pia Biscotti, carina fin che si vuole, ma non avvezza al confronto con il grande pubblico, sia stata preferita ai ben più quotati Furio Focolari e Massimo Guarischi; i soliti bene informati parlano dell'interessamento di un personaggio molto influente. Si fa il nome di Matilde Vicenzi.
 

Welcome to the Handicap Site. We have cookies!