Questo forum è stato realizzato da Marok basandosi sul progetto open-source Vanilla 1.1.5a, realizzato da Lussumo. Su Internet trovate la Documentazione e la Comunità di Nerd che ci stanno dietro. A breve, rilascerò il codice sorgente di questo forum... giusto il tempo di rileggere con calma le minkiate che ho scritto! :)
Trascrivo l'esperienza di un mio amico di ieri. Partì dalla Sicilia per arrivare a Viterbo. "Bloccato alla stazione di Roma Tiburtina, cerco notizie sul treno che dovrebbe portarmi a casa. Il tabellone, l'app e il sito di Trenitalia dicono cose diverse lasciando i viaggiatori spaesati e confusi. Per fortuna il pronto intervento delle ferrovie mette chiarezza. Si sperimenta un rivoluzionario sistema gestionale, l'avanguardia della tecnologia, la punta di diamante dell'innovazione del bel paese: l'omino con le fotocopie sulle mani". (cit. Riccardo)
...c'è ancora qualcuno che prende il treeeeenooooo! :)
Ma buongiorno. Leggo nella newsletter la notizia del treno annunciato in ritardo e partito in orario... ebbene è capitato anche a me a Milano Centrale. Frecciarossa annunciato con 35 minuti di ritardo, quindi partenza alle 19:35. Uno che fa, va a farsi un giro nei negozi e poi arriva con calma. Il treno parte alle 19:27 (non voglio pensar male, ma il ritardo viene indennizzato da Trenitalia solo dai 30 minuti in su... per un viaggio di 50 minuti!!!). Ora, 8 minuti sono pochi e un viaggiatore accorto e prudente probabilmente sarebbe già stato al suo posto, tanto che il treno sta fermo 20 minuti in stazione Centrale. Ma è comunque un'indicazione profondamente scorretta e fallace e credo che se fossi per caso rimasta al binario dopo una giornata di lavoro, un'ora di regionale, più di mezz'ora di cambio e un biglietto che non posso cambiare se non pagando un sovrapprezzo non sarei stata così tranquilla nel raccontarvelo.
Dei messaggi sul treno che annunciano l'arrivo a Centrale in orario o addirittura in anticipo, quando invece è in ritardo ne parliamo un'altra volta.
Oggi ho fatto una puntata a Bologna, a/r con l'alta velocità da Torino. 60 minuti all'andata e 70 al ritorno, di soli ritardi ho accumulato quasi una tratta TO-BO in più. E con braccinocortoItalo, l'indennizzo per ritardo è pure di meno (e solo dai 60 minuti).
Sta per finire il decennio! Mi sembra il momento giusto per ringraziare le Ferrovie per tutti i progressi che hanno fatto in questi anni per noi umili viaggiatori, per l'abolizione dei biglietti chilometrici, per i biglietti dei regionali con la data, per i finestrini che non si aprono più, per l'obbligo di prenotazione del posto, per la riduzione delle corse, per l'aumento dei prezzi, per i gate alla Stazione Centrale di Milano, per la progressiva disintegrazione dei posti a sedere in stazione e delle sale d'attesa (ma solo quelli gratis!) e per l'immensa carica di umanità e simpatia del personale, soprattutto quando annuncia gli scioperi selvaggi durante la gravissima "emergenza neve". Cantiamo tutti assieme!
Trenitalia Music & Lyrics by Sam Cooper Produced by Gianluca Amendolara and Maurizio Cardullo Performed by The Cloverhearts
F*** you, Trenitalia. Suck my fu**ing dick. You make me wait. You’re always late. G**damn, son of a bi**h. F*** you, Trenitalia. Lick my fu**ing nuts. When a train don’t show, it’s cash you owe. You g**damn thieving c**ts.
Well, I’ve never met a single fu**ing soul. Who hasn’t been left stranded in the cold. By a train that never came, and next you know… You’ve missed a flight to San Diego. When the ticket man comes around… Gut to his knees and constant frown… Better have your feet glued to the ground. Because if they touch a seat he’ll kick you out.
And when the cabin smells like p**s and s**t, And there’s c** stains on the seat… There’s nothing you can do, so sing it with me…
God forbid you make a mistake, And buy your ticket for the wrong day. Coz they’ll treat you like an inmate. And rub their hands together, make you pay.
And when the train breaks down, before the next town, In the 40 degree summer heat. And you're close to death from heat stroke, Sing this with me… Yeah.
Spagna: la sottosegretaria ai trasporti Isabel Pardo de Vera e il capo dell'azienda ferroviaria Renfe, Isaias Taboas, si sono dimessi perché hanno comprato i nuovi treni, destinati alle reti regionali e costati quasi 260 milioni di euro, risultati troppo grandi per passare nelle loro gallerie.
leggo ieri sul giornale : "Trenitalia, meglio delle ferrovie Svizzere", questo mi ha fatto pensare a Makro.
Ora, io non prendo il treno molto spesso, ma l'anno scoroso ho fatto un Milano-Domodossola stipato come una sardina per tutto il viaggio con una signora che mi è svenuta in braccio e che minacciava di sboccare dallo sconforto della situazione.
Questo mi fa dire che il giornalista era sicuramente sotto LSD quando ha scritto il suo articolo.
Io non so come sia in Svizzera, ma qua in Italia la situazione sta "lievemente" precipitando.
(TL;DR: cacca sui binari).
In Piemonte, in vista dei mega-ricorsi e per scusarsi dei "contrattempi" (cioè di tutte le volte che i viaggiatori sono stati lasciati completamente a piedi), Trenitalia ha appena proposto a chi ha l'abbonamento mensile uno sconto del 5% (l'abbonamento costa circa 60 euro, quindi gli ha regalato ben... 3 euro!!! La gente NON l'ha presa bene). Senza contare che (con la scusa del covid) adesso sei obbligato a indicare sul biglietto dei treni regionali destinazione, giorno e ora di partenza e ritorno, il che è un problema ENORME. Chi non capisce questo passaggio, evidentemente, non usa il trasporto pubblico locale (oppure vive in Lombardia, dove la norma per ragioni misteriose non viene applicata). Non solo: le nuove normative impongono un numero minimo di controllori per ogni vagone; il risultato è che il regionale Torino-Milano viaggia spesso con tre carrozze vuote e sigillate, dichiarate "fuori servizio", solitamente in testa al treno. Non c'è niente che non vada in quelle carrozze, semplicemente non vengono aperte perché la legge vuole un controllore in più. Ricordo che quei treni sono stipati come carri bestiame, con tutta la gente in piedi (e, tra l'altro, si sprecano soldi ed energia per spostare tre scompartimenti vuoti).
A livello nazionale, la situazione delle frecce è diventata drammatica da quando hanno obbligato la gente a riservare il posto a sedere (altrimenti, non si sale: sulle frecce, non puoi più stare in piedi). Questo non ha generato solo un problema dell'aumento del costo dei biglietti: è spropositato a livelli vergognosi, quasi imbarazzanti, ma è il male minore. Da quando la nuova norma è stata introdotta, i posti a sedere sui Frecciarossa non bastavano a contenere nemmeno la metà dei viaggiatori, che ormai si erano abituati a prendere quei treni per andare a lavorare a Milano; di conseguenza, i pendolari potevano arrivare in stazione e scoprire che non c'era il treno... PER LORO! Sorpresa!
Col passare degli anni, il corto circuito burocratico è stato addolcito raddoppiando il numero dei treni che passano sulla rete dell'Alta Velocità. Bene? Ma un CAZZO: la rete dell'Alta Velocità italiana non è una rete, ma una linea! Infatti, c'è solo un percorso di binari ad alta velocità, che disegna una curva: Torino-Milano-Bologna-Firenze-Roma-Napoli-Salerno. Tutto il resto che sta intorno è più lento (i responsabili li chiamano FrecciaBianca o FrecciaArgento... i viaggiatori invece hanno più fantasia). Se capita qualunque cosa, il treno può morire lì, sul binario, e si continua in bus (già successo), oppure cambia percorso, spostandosi quindi sui binari a velocità normale... accumulando ritardi di ore.
Ma la domanda sorge spontanea: perché dovrebbe capitare per forza qualcosa? Sfiga? Isis? Non proprio: per una linea sola, ci sono troppi treni. A quanto pare, alcuni treni, mi sembra quelli di Italo, non riescono a viaggiare a 300 all'ora pieni: anche se non ci sono incidenti, riescono a creare code lo stesso. La cosa più imbarazzante però è che riescono persino a trovare overbooking nei binari della stazione di destinazione (come fossero una compagnia low cost, solo che i biglietti invece costano l'iradiddio!). A Milano, in particolare, capita spesso di stare venti minuti fermi a due passi dalla stazione, quando si è quasi arrivati, subito dopo che la voce dell'intelligenza artificiale ferroviaria ha avvisato che il treno stava viaggiando in orario. Siccome la linea è una, ogni treno che fa ritardo fa aspettare anche quelli dietro. Quindi, è molto improbabile che, nell'arco di una giornata, non ci sia almeno UN treno che arriva in ritardo (a essere gentili).
Ora, l'ultima domanda che immagino sorga spontanea: perché così tanta gente va in treno? Semplice: quando era arrivata l'Alta Velocità e sembrava funzionante, molta gente si era organizzata con la sede di lavoro a Milano e la casa nelle città raggiunte dalle frecce (soprattutto Torino), dove gli appartamenti costano meno della metà, la vita pure... e, all'epoca, ci sapevamo anche divertire. Adesso che, oltretutto, i costi a Milano stanno crescendo ulteriormente e in modo allucinante, questa gente oggi non vive benissimo questi contrattempi. Dove San Smart Working non protegge, boh, alcuni si buttano nella nebbia con la macchina o si affidano a servizi alternativi improbabili, tipo Blablacar o Flixbus... che in fondo sono anche divertenti, perché sopra ci incontri di tutto. Però, insomma, non ci farei troppo affidamento per andare tutti i giorni a lavoro (anche se lo fanno in tanti, ormai, partendo con la carovana delle cinque e mezza del mattino).