Posted By: lelevez Figo il telefonino steampunk!

Posted By: Frash Alberto non ricordava di aver mai mangiato kiwi sin dalla sua infanzia, quando il sapore acre di certa frutta, come proprio il kiwi o il limone, lo avevano portato ad allontanarsi da quel genere di cose acri. "Grazie, ma penso che prenderò dell'uva..." - rifiuta cordialmente staccando un grosso acino da uno dei grappoli. Improvvisamente, si accorge che quell'uva non era certamente l'uva della Coop: l'acino pesava come se fosse stato pieno di mercurio, troppo denso per essere qualcosa di umano. Tuttavia, fosse stato cieco, il peso non sarebbe stato sufficiente a non fargli credere che quella fosse uva - il profumo che emanava era intenso ed inconfondibile, come solo può esserlo il profumo della persona amata, o di propria madre. Un forte aroma che trascendeva quello di qualunque uva mai prodotta dai tempi di Cristo, unico, piacevole come i fiori di datura a mezzanotte, permeava l'aria. È costretto a chiudere gli occhi quando lo mette in bocca, e lo mastica, sprigionando assieme al succo un'esaltante sinfonia di dolce, acidulo e fruttato. Niente semi sembrano interrompere l'atto di piacere: l'acino è morbido, acquoso; la perfezione fatta uva suscita in Alberto un senso nuovo, come un profondo abbraccio affettuoso, mentre il frutto sembra crescere e muoversi di vita propria, assumere una forma diversa, una texture ruvida ed anche un certo calore. A questo punto un dubbio lo tange; apre discretamente un occhio e lo richiude, ottenendo una piacevole conferma. A questo punto allunga le goffe braccia, e avvinghia la ragazza che ormai è su di lui. "Allora! C'era forse da farsi pregare?!", mormora il ragazzo dall'altro lato del divano, addentando con vigore una mela ammaccata di ignota provenienza.

Posted By: Propoli Oggi ho fatto la pasta colle lenticchie e per questo ho conversato amabilmente di cucina con mia madre ch'è mia chiara fonte d'ogni ispirazione e voglia gastronomica e culinaria... Ella, per soffocare la mia baldanza e nutrire la mia invidia ha ribattuto dicendo che preparava la focaccia messinese, non contenta ha rincarato la dose accennando al casalingo pranzo di Pasqua che li aspetta, nonché alla trasferta di pasquetta in un ristorantino di Marzio.

«Marzio?» dico io.

Già, perché per quanto ne so io Marzio è un paesino di poche anime, sperduto sulle montagne prealpine e noto solo perché residenza del mio compagno del teatro del liceo Marco [ per chi lo conosce—Choolaudia—mi riferisco al Dorix ]... tanti ricordi tornano alla mia mente , soprattutto il capodanno d'una dozzina d'anni fa in cui s'andò tutti allegramente a Marzio a festeggiarlo; il mio compagno ed alcuni suoi amici l'avevano organizzato presso l'asilo comunale, concessogli non so in cambio di cosa.
Di quella sera ricordo:

- di aver passato metà del pomeriggio a sbucciare frutta per un bacile di sangria di alcuni ettolitri;
- che tipo dopo cinque minuti dall'inizio della festa vera e propria un idiota s'è appoggiato al suddetto bacile rovesciandone perlomeno un 80% tra le imprecazioni generali e gli alti smoccolamenti miei;
- il ragazzo più responsabile ed organizzato del liceo [ come prima, Visco ] completamente ubriaco, molesto, rumorose e tendente al vomito;
- che mi son fatto una tipa troppo topa e che questo ha aumentato di molto la stima nei miei confronti (e se ne parla ancora adesso);
- di aver rudimentalmente collegato un lettore CD ad un impianti di casse tipo Vasco Rossi a San Siro, con relativo gracchiamento totale;
- la scena di chi aveva steso il sacco a pelo sulla macchia di sangria asciugata, la quale ovviamente ha incollato il poveretto al suolo;
- di esser fuggito, con una scusa, a metà delle pulizie del giorno dopo; cosa che tra l'altro avevan fatto tutti gli organizzatori.

Aaah, Marzio.

Ma c'è un ristorante Marzio?


Tutta questa introduzione per dire che mi son messo a cercarlo e l'ho trovato:
Il Ristorante VIttoria, Cucina Comunista Tipica.

Posted By: Huber

Posted By: MetallusSi, ma mancano le versioni GBA e DS.